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martedì 7 novembre 2017

FATTI NON PAROLE...


"Fatti non parole" è uno degli slogan maggiormente utilizzati da alcuni esponenti dell'attuale amministrazione comunale, a volere affermare come l'azione della giunta e della maggioranza sia concreta e non fatta di soli annunci e spot. Questo slogan vuole essere certo una affermazione, ma viene anche idealmente lanciato in faccia ai detrattori, a coloro che accusano invece il governo di Este di immobilismo o di puntare solo su manifestazioni ed eventi più o meno riusciti e più o meno onerosi.

Ha tenuto banco in queste settimane la critica contro il costo ritenuto eccessivo di "Este da brividi" e contro queste osservazioni la maggioranza ha contrapposto il cliché "Fatti non parole" postando alcune immagini dei lavori di sistemazione della scuola dell'infanzia "Isidoro Alessi", di pulizia della facciata della Pescheria, di restauro del Famedium e del portale di ingresso al cimitero maggiore.
Vogliamo prendere alla lettera lo slogan "Fatti non parole" per guardare con obiettività proprio ai fatti. Ben venga il termine dei lavori della scuola "Isidoro Alessi": la vicenda è stata seguita in consiglio comunale, sollecitato l'andamento dei lavori e monitorato dal nostro consigliere Zaramella, che ad oggi è ancora in attesa della documentazione progettuale e amministrativa.
Sulla Pescheria, l'intervento è "di facciata": una pulitura che certo non guasta e di cui l'edificio aveva bisogno, ma che non migliora lo spazio e le strutture al suo interno. 
Gli interventi relativi al cimitero maggiore sono stati votati dal precedente consiglio comunale e di conseguenza messi a bilancio e iniziati con la precedente amministrazione comunale. Proprio questo tema è stato più e più volte sollecitato dagli allora consiglieri di minoranza Ravazzolo e Zaramella: nel 2012 quest'ultimo ha portato proprio in consiglio un articolato reportage fotografico, di cui ha dato notizia "Il Mattino di Padova": "Cimitero comunale nel degrado. Reportage di Zaramella. Crepe che si allargano, macchie di umidità, scale pesantissime da smuovere". Si legge nell'articolo:
«Penso per esempio al famedium, la parte più importante del cimitero: nella parte esterna si notano vetrate rotte e molte tegole discostate – racconta Zaranella – Guardando attraverso il vetro della porta d'ingresso, è poi facile notare lesioni alla struttura interna, così come le attrezzature utilizzate dal custode».
Atri interventi si sono susseguiti negli anni successivi ("Cimitero chiuso: la protesta"; "Il cimitero di Este resta nel degrado"; ecc.).
Sollecitata dai consiglieri di minoranza e da alcuni rappresentanti della maggioranza, l'allora amministrazione comunale portò all'approvazione del consiglio comunale un provvedimento di bilancio, per dare avvio ai lavori di sistemazione di almeno alcune parti, attingendo a quella parte del bilancio meglio nota come "Fondo Pellesina Stocchetti".

In tutta franchezza, questi esempi sono i FATTI che piacciono a noi: quelli cioè in cui minoranza e maggioranza dimostrano di essere in grado di collaborare e di creare assieme le condizioni per intervenire. Brutto invece quando si sbandierano queste azioni come proprie (quando proprie non sono) e soprattutto come elemento di antagonismo politico.

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