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sabato 30 settembre 2017

SULLA MANCATA BENEMERENZA. COMUNICATO DI CARLO ZARAMELLA


E’ notizia che il Consiglio comunale di Este ha respinto la proposta di riconoscimento della cittadinanza benemerita a don Orlando Zampieri: non sono bastati i 10 voti (su 11 a disposizione) della maggioranza, in quanto il Regolamento che disciplina questo tipo di concessioni prevede espressamente il voto positivo di almeno 13 consiglieri. A volere essere precisi, tolti i quattro voti contrari, anche le due astensioni (la mia e quella dell’ex sindaco Piva) non sarebbero state sufficienti a raggiungere il traguardo a causa dell’assenza della consigliera Sandra Settimo dal consiglio.

Detto questo, il sindaco Gallana accusa le minoranze di essere “accecate dall’acredine nei suoi confronti”. E’ davvero brutto vivere pensando che vi sia qualcuno che ti odia, anche perché questo finisce per darti un’immagine distorta della realtà e di te stesso. Purtroppo, parlo per me, ci vedo benissimo e in un anno intero il sindaco non ha trovato un minuto, nemmeno trenta secondi, neanche nelle occasioni di incrocio lungo un corridoio quando a malapena saluta, per comunicare personalmente a me, come al resto della minoranza, questa proposta.
E’ mancata ogni tipo di condivisione, quella condivisione tanto giustamente evocata dal vescovo Claudio e tanto strumentalizzata e non vissuta da qualcun altro. Lo scorso settembre Gallana e Trevisan (faccio notare, il presidente del Consiglio comunale che dovrebbe agire in nome e conto non della giunta ma di tutti i consiglieri) si sono recati nella parrocchia di San Girolamo ed hanno comunicato la concessione della benemerenza: ce lo hanno riferito i giornali. La Giunta delibera la benemerenza: lo abbiamo scoperto leggendo l’Albo pretorio on line. Viene portato in consiglio comunale il provvedimento e ancora, nessun confronto: se si semina silenzio e si coltiva la divisione, cosa si pretende di raccogliere?
Un silenzio nel quale don Orlando proprio non c’entra nulla: c’è invece tutta la Gallana, che politicamente dimostra di non volere, o questo punto di non essere caratterialmente in grado di essere davvero e spontaneamente il sindaco di tutti.
Chi davvero crede nella condivisione e non ne usa il concetto, facilita il lavoro di gruppo, si confronta: scrive le motivazioni di una benemerenza insieme e con il contributo di tutte le sensibilità: chiede prima se vi siano delle contrarietà e cerca di capirne le ragioni. Crea occasioni e momenti di incontro, a maggior ragione se è nel dovere di farlo. Non getta in pasto al consiglio una persona, senza avere la certezza che su quella persona vi sia una condivisione.
E se tutto questo non riesce a farlo e non ha voluto farlo in una occasione di festa, come dovrebbe essere la riconoscenza di una benemerenza e di una onorificenza, allora ha tolto alla Comunità qualcosa.
Chi ha fatto vincere le logiche della politica è chi usa ed ha usato in questo caso don Orlando Zampieri, uno dei parroci della nostra Este insieme a tutti gli altri che, prima oggi e domani, si dedicano alla propria comunità di fedeli con eguale spirito di abnegazione, con pregi e difetti. Ad essere benemerita forse è la Chiesa Diocesana tutta in Este, che nelle sue tante forme di vocazione (consacrate e laicali), anima, guida e promuove questa città.
“Siamo in gioia se siamo insieme. Siamo forti se siamo insieme” è una frase che non deve essere lanciata solo sui social. Quella frase e quell’atteggiamento, tutto cristiano, deve essere scritto nel proprio modo di essere e di agire: si aprirebbe un mondo nuovo, in cui ci si renderebbe conto che nessuno ci odia e che essere guida di una comunità non significa comandare ma servire.
Non è mai troppo tardi.

Carlo ZARAMELLA, consigliere comunale.

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