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lunedì 29 maggio 2017

SESA: MODIFICATO LO STATUTO A COLPI DI MAGGIORANZA. EPISODIO 2

Nel consiglio comunale dello scorso 26 maggio, Carlo Zaramella ha anche affrontato il tema delle attuali nomine di parte pubblica nel consiglio di amministrazione di S.E.S.A. In particolare, il carteggio che in questi mesi è stato rivolto dalla presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Pari Opportunità, rende evidente come l'attuale rappresentanza pubblica sia da considerarsi "decaduta".
In data 31 gennaio 2017 il Dipartimento ha infatti evidenziato come nella composizione del consiglio di amministrazione si sia venuti meno al rispetto delle quote di genere, così come stabilite dal D.P.R. 30 novembre 2012 n. 251 in base al quale "in caso di inottemperanza alla diffida (per il ripristino dell'equilibrio tra i generi), il Presidente del Consiglio dei ministri o il Ministro delegato per le pari opportunità fissa un nuovo termine di sessanta giorni ad adempiere, con l'avvertimento che, decorso inutilmente detto termine, ove la società non provveda, i componenti dell'organo sociale interessato decadono e si provvedere alla ricostituzione dell'organo nei modi e nei termini previsti dalla legge e dallo statuto". La diffida, per quanto riguarda l'argomento in questione, reca la data del 22 marzo 2017.
ESTEsicura in consiglio comunale ha quindi rilevato come sia del tutto irrilevante discutere dell'attuale consiglio di amministrazione della società. Diversa questione è invece l'introduzione del meccanismo in base al quale il consiglio di amministrazione di S.E.S.A. decade per intero in caso di dimissioni di soli due consiglieri (su cinque). Tenuto presente che la parte privata di SESA esprime due consiglieri, è del tutto evidente come il nuovo meccanismo consenta ai soci privati di esercitare una forte pressione sulla parte pubblica.
L'invito, espresso da Carlo Zaramella e da tutta la minoranza, è stato quello di stralciare dalla proposta di modifica statutaria solo questo punto, in attesa di valutare come si andranno a ridisegnare le società pubbliche con la riforma Madia e i suoi decreti attuativi in fase di definizione. Una proposta prudenziale e di breve durata, dal momento che la riforma del governo è in fase di completamento e definizione. 
La decisione della maggioranza di respingere la proposta e di approvare unilateralmente il nuovo statuto rappresenta un gesto senza precedenti nella storia della società per eccellenza del Comune di Este.

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