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lunedì 29 maggio 2017

SESA: MODIFICATO LO STATUTO A COLPI DI MAGGIORANZA. EPISODIO 1

All'ordine del giorno del consiglio comunale dello scorso 26 maggio è stata discussa una proposta di modifica dello statuto di S.E.S.A., la società partecipata al 51% da parte del Comune di Este. La proposta di deliberazione ribadisce come la nostra società sia "necessaria per il raggiungimento delle finalità istituzionali del Comune di Este nel settore di competenza" e "rilevante ai fini della situazione patrimoniale e finanziaria dell'Ente". Purtroppo, per la prima volta in ventidue anni di scorsa, da quando cioè il nostro Ente comunale ha costituito questa Società per azioni (18/03/1995), la decisione è stata assunta senza l'unanimità del consiglio comunale: fino al 26 maggio, infatti, tutte le decisioni assunte dall'assemblea cittadina su questa materia erano sempre state licenziate con l'accordo e la concordia di tutti i consiglieri comunali.

Il consigliere comunale di ESTEsicura, Carlo Zaramella, ha ricostruito quanto successo nei giorni precedenti l'assemblea.
Il giorno 18 maggio 2017 i consiglieri comunali si sono visti recapitare la mail di convocazione della prima commissione consiliare con inserito al primo punto della discussione "Approvazione variazioni allo Statuto Sociale di S.E.S.A. S.p.A.": l'allegato documento era pervenuto in Comune a Este il giorno prima e seguiva una precedente bozza. Cosa conteneva questo documento? 
Le modifiche principali consistevano nell'eliminazione dallo Statuto del vincolo in base al quale la maggioranza azionaria non inferiore al 51% del capitale sociale deve essere detenuta dai Comuni e/o Enti Pubblici che parteciperanno al capitale sociale"; l'eliminazione dell'espressione "la partecipazione di soci diversi dai Comuni e/o Enti pubblici non potrà superare il 49% del capitale sociale"; l'introduzione della possibilità per i soci di procedere, "in tutto o in parte o in proporzione al numero delle quote delle azioni da essi rispettivamente detenute, all'acquisto delle azioni oggetto di cessione". Queste modifiche, in buona sostanza, aprivano la strada alla privatizzazione di S.E.S.A. dando ai soci privati (ovvero, il socio) la possibilità di esercitare una prelazione sulle quote messe in vendita, in misura scelta da loro.
Una volta esaminato il contenuto del documento e delineata la potenziale prospettiva che si andava delineando, è iniziato un febbrile confronto da forze politiche: lo stesso Carlo Zaramella ha avuto frequenti contatti nei giorni che hanno preceduto la commissione consiliare, riunitesi in data giovedì 25 maggio alle ore 19.30.
In questa sede, grande parte delle proposte di modifica contenute nel documento del 18 maggio erano scomparse, salvo due sostanziali: 1) la decadenza dei membri del Consiglio di amministrazione nominati dalla parte pubblica in caso di non conferma, nei dodici mesi successivi alla cessazione del mandato del legale rappresentante dell'Ente che li ha nominati; 2) la decadenza dell'intero consiglio di amministrazione, in caso di dimissioni di due componenti.
Sul primo punto, il nostro rappresentante Carlo Zaramella ha concordato, anzi ha sottolineato come il tempo di attesa, i dodici mesi, potesse essere ridotto a sei. Unanimamente concordi tutte le altre forze di opposizione. Il secondo punto ha invece rappresentato il nodo della discorsia.


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