Pagine

mercoledì 13 dicembre 2017

FUSIONE: NON ESITI LA BASSA PADOVANA A CAMBIARE LA PROPRIA GEOGRAFIA AMMINISTRATIVA


di Carlo ZARAMELLA, consigliere comunale di #ESTEsicura

Il prossimo 17 dicembre si celebrerà il referendum popolare sulla proposta di fusione tra i comuni di Megliano San Fidenzio, Megliadino San Vitale, Saletto e Santa Margherita d'Adige: secondo i sondaggi, resi noti dalla stampa qualche tempo fa (clicca qui per l'articolo de "Il Mattino di Padova"), ben nove cittadini su dieci sarebbero favorevoli alla nascita del nuovo comune di Quattroville. Più a ovest, Casale di Scodosia, Merlara ed Urbana stanno muovendo i primi passi nella stessa direzione; guardando verso est, Conselve, Terrassa Padovana e Cartura hanno deliberato lo studio di fattibilità per unirsi. La Bassa Padovana insomma sta tentando di cambiare la propria geografia amministrativa: Este invece è ancora drammaticamente ferma, pur essendo chiamata ad essere, per storia e vocazione, centro di riferimento del proprio territorio.


Con una superficie di 54,23 mq, Quattroville avrà una estensione territoriale maggiore del Comune di Monselice, che a sua volta è già più esteso di Este: i quasi novemila abitanti del nuovo Comune non beneficeranno solo delle opportunità date dalla Valdastico che attraversa il loro territorio, ma anche degli undici milioni di euro che deriveranno dalla fusione, risorse economiche che saranno disponibili senza vincolo di patto di stabilità. In questi numeri già si potrebbero riassumere le ragioni per non dubitare in alcun modo del passo che stanno intraprendendo le quattro comunità interessate: a queste si aggiunge il "peso politico" della nuova realtà, la quarta per numero di abitanti della Bassa padovana.
Dieci invece dovrebbero essere i milioni attratti da una eventuale fusione tra Casale di Scodosia, Merlara e Urbana: molti di più quelli raggiungibili dalla creazione di un nuovo comune dalla fusione tra Conselve, Terrassa Padovana e Cartura, verso la quale le minoranze di Conselve stanno avanzando critiche nella migliore delle ipotesi pretestuose, in alcuni casi addirittura false.
Ben venga tutto questo fermento, anzi: spero che il referendum del prossimo 17 dicembre abbia un esito partecipativo e affermativo importanti, per essere a sua volta uno sprone al resto del territorio. I campanilismi davvero non hanno più ragione di essere, soprattutto in una Bassa Padovana che nel territorio provinciale vede concentrati in sé tutti (al netto di uno) i comuni sotto i cinquemila abitanti.
In questo contesto, Este è drammaticamente ferma, anzi: dopo la figuraccia dell'operazione con Ospedaletto Euganeo e la goffaggine con cui si è iniziato un percorso con Baone, emerge un quadro desolante di una città che non riesce a tradurre in pratica quello che dovrebbe essere il proprio ruolo storico di città di riferimento e di esempio. La politica cittadina sembra non riuscire a lasciarsi dietro le spalle la sterile polemica di contrapposizione tra le parti, per arrivare ad una conclusione ovvia: se la fusione è davvero cosa buona, lo è sempre, purché sia gestita bene.


Nessun commento:

Posta un commento