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mercoledì 22 marzo 2017

RINVIATA LA DISCUSSIONE DEL BILANCIO DEL COMUNE DI #ESTE PER UNA VIOLAZIONE DEL REGOLAMENTO DI CONTABILITA'


Credo sia la prima volta - e certo non sarebbe un record di cui andare fieri - che viene stralciata dall'ordine del giorno di un consiglio comunale la discussione sul bilancio per errori procedurali ed una non comprensione dei regolamenti. In una conferenza capigruppo convocata con urgenza ce l’hanno venduto come un rinvio per tutelare i diritti dei consiglieri, in verità siamo di fronte a quella che tecnicamente si chiama “cappella”.

Giovedì 23 marzo il consiglio comunale avrebbe dovuto discutere il bilancio di previsione, ovvero uno tra i provvedimenti più importanti se non il più importante dell'attività di una amministrazione. Invece questo punto, insieme agli argomenti collegati, saranno tolti dall'ordine del giorno dell'assemblea.
Le norme sono la prima cosa che il presidente del consiglio e della commissione bilancio dovrebbero se non studiare, almeno leggere e sicuramente capire. Dalla ventina di giorni previsti dal regolamento di contabilità come tempo per studiare il bilancio e preparare osservazioni ed emendamenti, hanno pensato di forzare dandone otto, come se un bilancio di questi tempi possa essere preso alla leggera, analizzato in una manciata di ore e votato con tutte le conseguenti assunzioni di responsabilità erariale e contabile.
In una precedente conferenza capigruppo non a caso io stesso avevo chiesto di fissare il consiglio comunale al giorno 28 marzo anziché il 23, ma mi sono trovato di fronte all’ennesimo “no” senza discussioni, motivato con “improrogabili” e indefinite scadenze amministrative.
Adesso per tamponare la violazione dei regolamenti voluta dal presidente del consiglio, la discussione del bilancio viene rimandata al giorno 30 del mese, con imbarazzo degli uffici e del consiglio. Forse che le scadenze sono nel frattempo magicamente scomparse?
Si è così manifestata una verità, che forse l’opinione pubblica non ha ancora colto appieno ma che il tempo renderà sempre più evidente: chi oggi reclama a parole collaborazione da parte delle minoranze, è il primo a negarla sistematicamente nei comportamenti e nella pratica. Mi spiace perché l’azione del primo cittadino viene così vanificata da collaboratori disattenti, che chiudono per veti politici ogni tipo di apertura di credito verso chi invece ha esperienza e competenza.

CARLO ZARAMELLA
Consigliere comunale del movimento civico ESTEsicura

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